La rotazione di Venere è uno dei fenomeni più enigmatici del nostro sistema solare. Venne determinata solo nel 1964 grazie a esami radar; il suo periodo dura 243,019 giorni, di gran lunga il più lungo fra tutti i pianeti. Inoltre, Venere ruota in senso retrogrado, cioè in senso contrario alla direzione di rotazione, in genere, degli altri pianeti. Questa strana rotazione viene oggi spiegata parzialmente dalle influenze di marea del Sole, parzialmente da effetti caotici, che possono aver portato a un rovesciamento dell’asse di rotazione. Come vedremo brevemente, l’insolita rotazione di Venere ha anche una relazione geometrica con tutti i pianeti fino a Giove.
A partire dal periodo di rotazione si può calcolare la durata del giorno su Venere, che è pari a 116,75 giorni sulla Terra. In altre parole, un dato punto o asse orizzontale sulla superficie di Venere, esso guarda il Sole ogni 116,75 giorni terrestri. Naturalmente possiamo anche calcolare quando questo dato asse punta agli altri pianeti. Per la Terra questo porta a un periodo medio di 145,93 giorni, con intervalli reali che variano considerevolmente attorno a questo valore. Nei passi seguenti l’orientamento di un dato asse da Venere alla Terra è chiamato Vista-Venere-Terra, da Venere a Mercurio Vista-Venere-Mercurio, ecc. Se tracciamo le linee di collegamento tra Venere e la Terra (e quelle tra Venere e gli altri pianeti) in questo punti particolari nel tempo continuamente su un lungo periodo, otteniamo le figure seguenti:
Figura 3.1 – 3.4 Linee di collegamento. In alto a sinistra: Venere-Mercurio nella Vista-Venere-Mercurio, 800 volte, periodo approssimativo 255,7 anni. In alto a destra: Venere-Terra nella Vista-Venere-Terra, 700 volte, periodo approssimativo 279,7 anni. In basso a sinistra: Venere-Marte nella Vista-Venere-Marte, 500 volte, periodo 159,8 anni. In basso a destra: Venere-Giove nella Vista-Venere-Giove (ingrandimento dettaglio 10:3), 750 volte, periodo 472,5 anni; scala in milioni di km. © Keplerstern Verlag
Come possiamo vedere, le figure risultanti sono strutturate dai numeri quattro, cinque, dieci e quindici in un ordine numerico molto impressionante. Da notare che non è di per sé evidente, che si debbano evolvere delle forme regolari. Se si eseguono i calcoli corrispondenti con periodi di rotazione fittizi o con pianeti di cui qui non si parla, il risultato è spesso un guazzabuglio di linee.
Se osserviamo questo fenomeno, comunque, vediamo che l’enigma che sta dietro la rotazione dei corpi nel nostro sistema solare è ben lungi dall’essere risolto. Come esempio mostreremo altri due grafici in questo sommario, con l’interazione tra il Sole e la Luna. Il primo mostra la combinazione delle rotazioni di Venere e Sole. Se fissiamo un asse orizzontale sul Sole (come per i pianeti), le posizioni di questo asse (come punti sulla superficie circolare) vengono continuamente segnate e la loro sequenza connessa da linee. Questo accade nel periodo di un giorno su Venere o, più esattamente, della Vista-Venere-Sole, perché ci sono fluttuazioni attorno al valore medio, anche se sono relativamente insignificanti.
Figura 3.5 Rotazione Solare nella Vista-Venere-Sole, 250 volte, periodo 79,91 anni. Rotazione del Sole definita come periodo medio di rivoluzione delle macchie solari, cioè 25,38 giorni. © Keplerstern Verlag
Quindi la relazione tra il movimento del Sole – perché il suo movimento può essere considerato qui come sua rotazione – e la rotazione di Venere si adatta in modo eccellente alla serie numerica dei movimenti planetari citati, quando sono visti da Venere. Il pentagramma emerge in questo caso perché 23 rotazioni solari corrispondono quasi esattamente a 5 Viste-Sole-Venere (il valore esatto è 23,0005 rotazioni del Sole). Infine, osserviamo i movimenti della Luna nella sua orbita attorno alla Terra, ogni volta che viene vista dal Sole, per così dire. Questo periodo è uguale al periodo sinodico (relativo alla terra) della rotazione del Sole con un valore medio di 27.275 giorni.
Figura 3.6 La Luna nelle Viste-Sole-Terra. A sinistra: 588 volte, periodo 43,91 anni. A destra: 2352 volte (4 x 588). In questo caso sono mostrate solo le linee di collegamento. I cerchi sulla sinistra segnano le posizioni possibili di afelio e perielio della Luna. © Keplerstern Verlag
Questo sorprendente esagono, così precisamente disegnato come con un righello, si evolve passo dopo passo quando la Luna ritorna quasi nella stessa posizione di prima. È completato non prima di 588 Viste-Sole-Terra. La Luna ballonzola un pò sul suo corso esagonale. In particolar modo nel grafico sulla destra si possono vedere piccoli loops che risultano da certe fluttuazioni negli intervalli delle Viste-Sole-Terra che non eccedono i 0,15 giorni. Ma questo – in combinazione con i ritmi di movimenti specificamente lunari – è sufficiente a far sì che la nostra compagna raggiunga il prossimo punto un pò prima oppure un poco dopo la sua precedente posizione. La ragione aritmetica della formazione di un esagono regolare deve essere cercata nell’armonia di tutti i periodi coinvolti (descritto in maggiori dettagli nel libro Nel segno delle sfere celesti, pag. 183 f).
”Uno dei più profondi misteri dell’universo consiste nel fatto che ogni cosa in esso ruota”, scrisse l’astronomo inglese Arthur Eddington. Vorremmo estendere questa affermazione dicendo che il modo secondo cui i corpi celesti del nostro sistema solare ruotano attorno al loro assi, è un mistero forse ugualmente grande.